Come nasce l’idea di “Allena la tua mente”
“Perché non portare gli strumenti e i metodi della stimolazione cognitiva fuori dai centri e trasformarli in un percorso accessibile a tutti dove le persone possono fare alcune semplici e divertenti esperienze per stimolare le funzioni cognitive durante una passeggiata all’aria aperta con i propri bambini, amici e nonni”. Da questa idea di Livio Dal Bosco, neuro-psicologo e direttore dell’azienda pubblica di servizi alla persona “Residenza Valle dei Laghi” di Cavedine, in provincia di Trento, nasce “Allena la tua mente - Percorso di stimolazione multisensoriale e cognitiva”, un vero e proprio circuito composto da postazioni tematiche installate in spazi pubblici con l’obiettivo di coinvolgere le persone in semplici attività ideate per tenere attivo e sano il cervello. Nel 2018 il Comune di Cavedine, primo in Trentino Alto-Adige, aderisce al progetto “Comunità Amica delle persone con demenza” promosso dalla Federazione Alzheimer Italia ma, da lì a poco, l’iniziativa si allarga a tutta la Comunità Valle dei Laghi, che comprende 3 comuni del territorio: Cavedine, Madruzzo e Vallelaghi. L’impegno della Comunità a favore delle persone con demenza e delle loro famiglie si concretizza in interventi formativi per cittadini, negozianti e artigiani del territorio, personale degli enti pubblici e studenti delle scuole. È in questo contesto di coinvolgimento e sensibilizzazione della popolazione che nascono i circuiti “Allena la tua mente”: attualmente sono 2, uno nel contesto urbano di Cavedine e il secondo all’interno del parco Braidon di Terlago-Vallelaghi, il terzo è in fase di avviamento e sarà collocato nel parco di Madruzzo.
Ogni postazione è composta da un pannello in legno realizzato da artigiani trentini e un cartello che spiega in modo specifico quale area del cervello viene stimolata e quali funzioni vengono attivate, nonché le istruzioni per utilizzare in modo corretto il pannello; il percorso da seguire è indicato da formelle nel terreno che riportano il logo “Dementia Friendly Community”.
Ogni pannello è allestito con oggetti e materiali diversi per stimolare in modo semplice e diretto i sensi e le abilità: c’è la postazione della stimolazione uditiva con strumenti che producono diversi tipi di suono, quella della stimolazione olfattiva con le piantine aromatiche e quella visiva con fiori che vengono sostituiti a ogni cambio di stagione; c’è il pannello per stimolare la capacità di calcolo e la manipolazione dei numeri e quello per la memoria a breve termine con il classico gioco del “memory”; una postazione è dedicata ad allenare la prassia, cioè ricordarsi come si compiono certe operazioni come, ad esempio, usare il telefono con la rotella; poi c’è quella in cui individuare gli oggetti attraverso il tatto e quella per distinguerli in base al peso; un’altra è dedicata alla stimolazione dell’abilità del linguaggio e, infine, l’ultima ha come focus il riconoscimento delle emozioni attraverso alcune immagini.
I bambini più piccoli ci hanno regalato tanta soddisfazione, facendo tantissime domande piene di curiosità. Questo dà la speranza di crescere generazioni sensibili al tema
La risposta della cittadinanza è stata davvero molto alta, l’interattività, la possibilità di condividere l’esperienza con amici e familiari e l’approccio giocoso dei circuiti hanno da subito creato grande curiosità e il fatto che siano in luoghi di passeggio, ha permesso che venissero fruiti da un numero sempre crescente di persone. “Ad oggi sono state centinaia le persone che si sono cimentate nel percorso, abbiamo organizzato delle vere e proprie visite guidate coinvolgendo anche le scuole: i bambini più piccoli ci hanno regalato tanta soddisfazione, hanno provato tutti i pannelli e hanno fatto tantissime domande piene di curiosità. Questo ci dà la speranza di crescere generazioni sensibili al tema dell’invecchiamento che si trasformeranno in adulti che, speriamo, abbiano la consapevolezza dell’importanza di prendersi cura del proprio cervello sin da piccoli e quanto il benessere della salute cognitiva sia fondamentale. Il cervello, come ogni altro organo del nostro corpo, può essere danneggiato e quindi va preservato.”
Ogni storia nasce dall’impegno concreto di un gruppo di persone che lavora per combattere lo stigma della demenza e per rendere la società più inclusiva. Scopri dove sono queste comunità.
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