La Casa Alzheimer a Villaricca (Na)

Ottobre 8 2021

Le persone con demenza non si sentono mai sole

Ciò che rende Casa Alzheimer davvero speciale è l’accoglienza. Per noi familiari, che al momento della diagnosi ci troviamo spesso soli e abbandonati, scoprire un luogo dove essere accolti e sostenuti cambia la vita. E per le persone con demenza ritrovarsi insieme e poter condividere momenti di socialità aiuta a rivivere emozioni e ricordi che sono la base per conservare la memoria: ecco, quando si suscita quell’emozione si tocca il cuore di una persona con demenza e si raggiunge l’obiettivo. Questo è ciò che succede in Casa Alzheimer”. Titti si emoziona molto quando parla di come lei e sua mamma Antonia sono state accolte e seguite in Casa Alzheimer, centro diurno per persone con demenza nato a Villaricca, in provincia di Napoli, grazie alla volontà di un gruppo di operatori ed educatori guidati da Patrizia Bruno, medico geriatra che ha dedicato tutta la vita alle persone con demenza.

Casa Alzheimer nasce per rispondere alla necessità di dare vita a un centro di ascolto per fornire una diagnosi precoce e un aiuto psico-sociale non farmacologico, in un territorio dove all’epoca quasi non esistevano strutture in grado di accogliere persone con demenza lieve o moderata. Così nel 2016, dopo un lungo lavoro di ristrutturazione sostenuto dalla Regione Campania, Casa Alzheimer viene inaugurata trasformando una villa confiscata alla camorra in un luogo simbolo di cura, accoglienza e speranza. L’anno successivo Villaricca diventa ufficialmente “Comunità Amica delle persone con demenza” e Casa Alzheimer ne diventa il cuore e il centro operativo. Ed è proprio nella grande sala dei convegni che viene portata avanti una delle attività fondanti della Comunità Amica, la formazione di operatori, categorie professionali e cittadini.

Ma la prima sede di Casa Alzheimer è stata la casa di mia mamma” ricorda Titti. “Venivano fino a 20 persone 3 volte a settimana a fare terapia insieme all’operatrice, in fondo stavano in una casa che non era la loro ma era come se lo fosse. Ad un certo punto, probabilmente per il peggiorare della malattia, mia mamma non se la sentiva più di avere gente in casa e quindi quell’esperienza intima e straordinaria si è conclusa, ma possiamo dire che da quel primo nucleo gettammo le fondamenta per la Casa Alzheimer che conosciamo ora”.

"Perchè le emozioni non si ammalano di demenza e con una buona stimolazione si ottengono grandi risultati"

Alla base del percorso riabilitativo portato avanti in Casa Alzheimer c’è l’idea che le terapie psico-sociali devono essere costruite su misura, perché ogni persona ha la propria esperienza, peculiarità e gusti. Per questo psicologi e operatori raccolgono la storia di tutti coloro che entrano nella casa per costruire attività e terapie idonee, nel rispetto delle passioni e degli interessi personali “perché le emozioni non si ammalano di demenza e con una buona stimolazione si ottengono grandi risultati, soprattutto quando si condividono ricordi basati su emozioni che ci accomunano tutti e ci liberano, anche se per poco, dal problema della malattia”.

Altro punto fondamentale è la socialità: le persone che frequentano Casa Alzheimer vengono coinvolte in piccoli gruppi per svolgere insieme una determinata attività, guidata sempre da uno psicologo e da un tecnico-operatore. C’è una stanza dove si balla o si fa ginnastica, una dedicata al disegno e alla pittura, e una alla lettura; all’esterno c’è un giardino e un bellissimo orto, e infine la cucina dove, sotto l’attenta guida di un operatore, le persone possono cucinare le verdure che hanno contribuito a coltivare.

Era bellissimo vedere mia madre e tutti i suoi compagni salutarsi dicendosi ‘ci vediamo a casa’: loro non si sentivano ospiti perché in quel luogo erano autonomi e al sicuro. Per noi caregiver, oltre ad essere un’esperienza umana straordinaria, è sempre stato un punto di riferimento fondamentale: qualunque problema avessimo,c’era la comunità e ci aiutavamo tutti a vicenda, si parlava e si trovava una soluzione”. Oltre alle attività per chi frequenta Casa Alzheimer, al suo interno vengono organizzati anche corsi di formazione e incontri di sostegno per i familiari e caregiver con l’obiettivo di dare supporto ed essere anche un punto di informazione e orientamento pratico. “Mia mamma ora non c’è più, ma per me e la mia famiglia Casa Alzheimer è e resterà sempre un punto di riferimento emotivo unico e straordinario”.


Altre storie interessanti

June 4, 2021
Albino e la forza inclusiva del teatro intergenerazionale di Anna
Una voce pacata e, insieme, carica di passione: così si presenta Anna Fascendini quando racconta(...)
March 14, 2022
A Ivrea gli studenti del corso di Laurea Infermieristica sono “Amici della Demenza”
Clara e Claudia ci raccontano la loro esperienza Clara e Claudia sono due giovani infermiere(...)
April 19, 2022
Verona Quartiere San Zeno, un “Piccolo Villaggio” dove le persone con demenza sono accolte e incluse nella comunità
La testimonianza della Presidente di Alzheimer Verona “Una mattina alla settimana portiamo i nostri ospiti(...)

Storie e Comunità

Ogni storia nasce dall’impegno concreto di un gruppo di persone che lavora per combattere lo stigma della demenza e per rendere la società più inclusiva. Scopri dove sono queste comunità.

Le comunità