"Piccole cose ma non troppo/Malenkosti, a tudi ne" è il titolo della mostra dedicata a Rudolf Saksida che, in piena ottica Dementia Friendly (ma anche Age Friendly!) è stata letteralmente "portata" presso la Casa di Riposo Comunale di Muggia. Mercoledì 8 febbraio 2023, infatti, proprio presso la casa di riposo si è tenuta la seconda giornata dedicata all’arte inserita all’interno del progetto “Muggia Comunità Amica delle Persone con Demenza”.
L’idea iniziale era quella di allestire una mostra, aperta al pubblico, con i quadri del pittore goriziano Rudolf Saksida, all’interno del Museo d’arte moderna “Ugo Carà” di Muggia, e di organizzare una visita guidata per gli anziani della Casa di Riposo comunale. La scelta del museo è dovuta al fatto che il Museo Carà è un museo amico delle persone con demenza, e ha già ospitato un primo incontro aperto a tutti, non solo ai residenti della casa di riposo, con la mostra dal titolo “Il mio Carso. Paesaggi e figure dalla Collezione d’Arte della Fondazione CRTrieste”. Purtroppo, per questo secondo appuntamento, la data stabilita coincideva con condizioni meteo proibitive, che non permettevano di far uscire dalla casa di riposo gli anziani. Tuttavia, le organizzatrici dell’evento, con la complicità della responsabile della casa di riposo, Giulia Tremul, non si sono fermate di fronte all’imprevisto e hanno ripensato, adattato e "portato" la mostra all’interno della Casa di Riposo. Poiché ovviamente non è stato possibile portare fisicamente i quadri all’interno della casa di riposo, il direttore del museo, Massimo Premuda, ha messo a disposizione delle immagini ad alta definizione che sono state proiettate.
L’attività, suddivisa in due parti, è stata organizzata e guidata dalla storica dell’arte Gena Esposito, che collabora ai progetti DFC, e da Chiara Di Marco, volontaria dell’Associazione de Banfield. Nella prima parte, Gena Esposito ha presentato ai residenti della struttura una serie di quadri realizzati dal pittore goriziano Rudolf Saksida, mettendo in luce con una spiegazione semplificata la vita dell’autore, il suo stile e le sue intenzioni comunicative, coinvolgendo attivamente gli ospiti con domande come “Chi di voi riconosce la città che Saksida ha voluto rappresentare in questo quadro?”.
La seconda parte dell’attività prevedeva un laboratorio creativo, attraverso il quale gli anziani hanno potuto riprodurre e/o creare un quadro simile alle opere dell’autore, lavorando con diversi materiali. Quest’esperienza è stata pensata per stimolare la creatività, le abilità cognitive, la manualità e l’osservazione degli ospiti attraverso l’arte e il gioco, e per spingerli a mettersi in gioco e a realizzare qualcosa di personale e concreto.
Dopo un’iniziale reticenza, i circa venti residenti si sono messi alla prova e tutti insieme hanno realizzato delle opere molto colorate e, a detta delle operatrici che lavorano a contatto con loro quotidianamente, molto rappresentative della personalità di ognuno di loro. Per esempio, la signora M. è stata definita dalle O.S.S come molto pragmatica e minimalista ed effettivamente sul suo cartoncino ha incollato, molto rapidamente, solo pochi pezzi di carta. Al contrario, la signora Y., definita più perfezionista, ha aspettato fino all’ultimo momento per decidere quali elementi avrebbero fatto parte della sua opera.
Oltre a Gena, Chiara e gli anziani, sono state coinvolte nell’attività anche una tirocinante dell’Associazione de Banfield, Jessica Tirello, e le operatrici della casa di riposo (O.S.S. e animatrici).
“È stata davvero un’esperienza molto positiva e formativa…” dice Jessica, “…interagire con gli anziani della casa di riposo e vederli interessati e coinvolti nell’attività che abbiamo proposto loro è stato molto soddisfacente. Alcuni ci hanno ringraziato per quello che abbiamo fatto, ma il merito è stato tutto loro!”